Psicoterapia2023-05-23T18:57:19+02:00
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La psicoterapia secondo Guyotat (1978 p.32) è “l’insieme dei mezzi psicologici che possono essere messi in atto a scopo terapeutico”.

E’ una professione sanitaria che ha lo scopo di favorire una modificazione profonda degli elementi che creano malessere nella persona. La psicoterapia, nata a inizio del secolo scorso, ha visto, nel corso dei decenni, nascere vari orientamenti in una panoramica metodologica molto variegata. Presso il Centro Psicologia sono presenti tre approcci :

  • Psicoterapia cognitivo-costruttivista-evolutiva,
  • Psicoterapia sistemica,
  • Psicoterapia integrata a base rogersiana.

Tali metodi sono applicati secondo una modalità integrata e sono accomunati da alcuni elementi base utilizzati da tutte le terapeute: l’importanza attribuita alla relazione terapeutica, l’importanza degli aspetti emozionali, l’attenzione alla persona e l’ascolto empatico delle tematiche che la disturbano. Nel colloquio iniziale si raccolgono gli elementi conoscitivi e si tracciano gli obiettivi del percorso che sarà focalizzato sulla comprensione degli elementi disfunzionali e sulla messa a punto di strategie più soddisfacenti. L’attenzione è focalizzata sul presente e sulla elaborazione di elementi utili alla progettazione del futuro.

La terapia integrata a base rogersiana è focalizzata sul concetto di persona e intende il sintomo come una richiesta d’aiuto, come modalità espressiva che necessita di ascolto e di considerazione per lasciare spazio a parti più chiare e strutturate. La terapia cognitivo comportamentale verte sulla comprensione del sintomo: la persona viene aiutata ad applicare strategie più efficaci anche con l’utilizzo di una componente pedagogica ed educativa. La terapia sistemica vede la persona come collegata a una rete di relazioni responsabili del malessere o promotrici di cambiamento. Lavora in modo approfondito sulla comunicazione. Presso il Centro Psicologia sono presenti vari approcci perché le persone possano essere seguite col metodo più adatto. Si può utilizzare la psicoterapia per disagi del bambino e dell’adolescente, per malesseri dell’adulto o dell’anziano o per intervenire con coppie e famiglie.

I tempi della psicoterapia non sono uguali per tutti: dipendono da quanto è radicato il malessere e da quanto la persona e il suo ambiente sono pronti ad accogliere un cambiamento. Presso il Centro Psicologia è adottata una modalità flessibile nel rispetto dei tempi e degli interessi della persona. La psicoterapia può anche essere utilizzata in termini preventivi per sostenere la persona in condizioni di disagio e per aiutarla ad attivare potenzialità che faticano ad emergere.

Bibliografia

Rogers, Psicoterapia di consultazione Astrolabio 1971

Chambon, Cardine, La psicoterapia eclettica integrata,Roma, Sovera, 2002

Bruno Bara, Il terapeuta relazionale, Bollati Boringhieri, To, 2018.

Bruno Bara, Manuale di psicoterapia cognitiva, Bollati Boringheri,, To, 1996.

Ceruti Lo Verso, Epistemologia e psicoterapia, Raffaello Cortina, Mi, 1998.

Giusti, Montanari Iannazzo, Psicoterapia integrate, Masson,Mi 2000.


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Domande frequenti sulla psicoterapia

Soffro d’insonnia: la psicoterapia può essermi utile?2022-11-14T19:05:28+01:00

L’insonnia è un disturbo molto diffuso, che incide sensibilmente sulla qualità della vita e che incrementa la possibilità di sviluppare disturbi d’ansia, depressione e problematiche cardiovascolari.
L’insonnia può iniziare con uno specifico problema, come un evento stressante (ad es. un lutto); in altri casi essa è ricollegabile ad una situazione che cambia i ritmi del sonno (es. la nascita di un bambino); mentre per alcuni il problema si cronicizza.
La psicoterapia è stata riconosciuta dalle linee guida del BAP (British Association for Psychopharmacology)
come trattamento efficace e raccomandato per l’insonnia.
All’interno dei percorsi di psicoterapia per l’insonnia può essere integrato l’utilizzo dell’ipnosi, al fine di potenziarne gli effetti. Infatti, diversi studi dimostrano che l’ipnosi migliora la qualità e la quantità del sonno, risultando efficace anche nei casi di insonnia cronica.
Nei percorsi di psicoterapia per l’insonnia è possibile intervenire su tutte le problematiche legate al sonno: difficoltà ad addormentarsi, risvegli continui, incubi ricorrenti e scarsa qualità del sonno.

Psicoterapia: a che età le difficoltà di un bambino diventano preoccupanti?2022-11-14T19:08:28+01:00

Spesso con i bambini e gli adolescenti si tende a dire “è solo un periodo, crescendo passerà”. Se da un lato è vero che la giovane età lascia aperte possibilità di cambiamento e proprio per questo solitamente in età evolutiva è poco utile fare diagnosi definitive, è pur vero che una sofferenza va sempre ascoltata e non ignorata. La psicoterapia può infatti essere determinante nell’aiutare il bambino ad utilizzare le sue risorse evolutive di fronte alle difficoltà e, di conseguenza nell’impedire a difficoltà passeggere di trasformarsi in problemi duraturi.

Psicoterapia: in quali casi un bambino può avere bisogno di una psicoterapia?2022-11-14T19:08:37+01:00

Quando il bambino fatica a comunicare con gli altri e si isola, quando è impaurito dal mondo esterno, quando non ha amici, quando fatica a separarsi dai genitori, quando presenta molti e frequenti sintomi fisici (senza riscontro sul piano medico), quando non riesce a controllarsi e a tollerare alcuna regola.

Psicoterapia: i genitori possono parlare con lo psicoterapeuta che segue loro figlio?2022-11-14T19:08:46+01:00

Certo, nel caso di bambini e ragazzi sotto i 18 anni, i genitori vengono regolarmente informati su come procede la terapia e viene data molta importanza alle informazioni da loro fornite. Tuttavia i dettagli di ciò che il bambino fa o dice sono tutelati dal segreto professionale, è importante infatti che il bambino si senta libero di esprimere le sue emozioni senza temere la reazione dei genitori.

Psicoterapia: anche i bambini possono andare da uno psicoterapeuta?2022-11-14T19:08:57+01:00

Certo, la psicologia infantile è un’area di studi estesa che esiste da molto tempo. Gli psicoterapeuti possono aiutare i bambini, anche quelli molto piccoli, utilizzando, oltre alla parola, il gioco e le attività creative.

 

Psicoterapia della terza età: per l’anziano non è prioritario curare il proprio corpo?2022-11-14T19:09:13+01:00

Il rapporto delle persone con il tempo che passa è molto cambiato. Grazie ai risultati di numerose ricerche sulla terza età, oggi si parla di invecchiamento attivo, un concetto che prende in considerazione la salute in modo totale, non solo quella fisica. Uno dei mali del nostro tempo è lo stress che non risparmia neppure gli anziani, anzi. Lo stress indebolisce le difese immunitarie contro le infezioni e aumenta le infiammazioni, rende vulnerabili verso malattie come aterosclerosi, ipertensione e diabete. Queste patologie, inoltre, possono seriamente danneggiare il cervello: si instaura così in un circolo vizioso corpo-mente. Ormai numerosi studi hanno messo in evidenza che il benessere psicologico ha un ruolo protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari, a parità di fattori di rischio e malattie. Per prendersi cura di sé in terza età non bisogna quindi sottovalutare l’aspetto psicologico e, per questo, uno psicologo piò essere di grande supporto.

 

Psicoterapia della terza età: dottore, non ce la faccio. Mio padre ha la demenza senile, cosa posso fare?2022-11-14T19:09:22+01:00

L’assistenza del malato di Alzheimer, e delle malattie neurodegenerative in genere, è nell’80% dei casi a carico dei familiari, solitamente di uno in particolare tra tutti. Come dimostrato dagli studi, questo carico di assistenza comporta un elevato livello di stress sia fisico sia psicologico. A seconda del livello di gravità del carico assistenziale, e delle sue conseguenze, lo psicologo può esssere una risorsa per il familiare, attraverso il supporto psicologico o la psicoterapia, per aiutarlo a esprimere le proprie emozioni, i propri bisogni, a migliorare la sua conoscenza della malattia e la sua gestione. Ciò soprattutto quando l’anziano ha anche disturbi del comportamento e durante l’evoluzione della malattia fino al fine vita.

Psicoterapia della terza età: sto perdendo la memoria. Mi può aiutare lo psicologo?2022-11-14T19:09:33+01:00

Con il progredire dell’età si verificano delle modificazioni dell’organismo e ciò riguarda anche il cervello. E’ quindi del tutto normale e fisiologico che ci siamo dei cambiamenti in alcuni aspetti della memoria, delle capacità di attenzione, del linguaggio e delle capacità di percepire e rispondere agli stimoli attraverso i 5 sensi. Questi cambiamenti non significano “avere l’Alzheimer”. Lo psicologo può fare una valutazione dello stato di queste capacità utilizzando dei test specifici e può aiutare a stimolare e mantenerle attive con diverse tecniche ed esercizi.

 

Psicoterapia della terza età: può servire la psicoterapia per chi è anziano?2022-11-14T19:09:48+01:00

Questo periodo di vita è vissuto oggi non come il finale della vita, ma come l’inizio di un ciclo differente, di una fase da attraversare nel migliore dei modi. Le situazioni tipiche in questa fase di vita sono: rimanere improvvisamente soli, smettere di lavorare, uscire di meno, preoccuparsi di più per la propria salute fisica e mentale (memoria, distrazione, ecc.). La psicoterapia per la terza età è ti tipo supportivo e relazionale. Non è un percorso psicoanalitico del profondo perché la persona si conosce già e non è necessario rimettersi in discussione. Servono invece spunti e stimoli per ridare qualità alle giornate, per reinventarsi e non provare solitudine e inadeguatezza.

 

Psicoterapia: nei film si vede il paziente sdraiato sul lettino dello psicoterapeuta: perché? Si fa davvero così?2022-11-14T19:16:21+01:00

Lo sdraiare il paziente sul lettino è una tecnica usata nella psicoterapia ad indirizzo psicoanalitico, la terapia cioè più vicina all’insegnamento di Freud. Non con tutti i pazienti e non subito viene utilizzata questa modalità, è infatti fondamentale che il lavoro di terapia sia iniziato già da un certo tempo prima che ci sia l’introduzione di questa tecnica. I motivi alla base di questa modalità sono molti, il principale è quello di non influenzare il paziente con le espressioni del proprio viso e di rendere quindi le associazioni di pensieri e il dire del paziente più indipendenti dalla lettura delle reazioni del terapeuta.

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