Il Parent Training consiste in una tecnica di intervento che ha lo scopo di coinvolgere i genitori nel processo educativo, riabilitativo e psicoterapeutico, attraverso l’insegnamento di abilità necessarie per contrastare situazioni familiari problematiche e l’acquisizione di un atteggiamento orientato al problem-solving.
I genitori sono i primi soggetti agenti di cambiamento delle modalità disfunzionali o difficili che possono presentarsi nel figlio ma che influenzano l’intera famiglia.Di fronte a comportamenti problematici del figlio, si sentono spesso confusi e hanno l’impressione di essere privi di strategie e strumenti utili per stabilire una relazione positiva con il bambino.
A cosa serve il parent training?
- A conoscere il disturbo e le difficoltà del proprio figlio: se conosco le caratteristiche e le cause del problema posso cambiare i modi di pensare e agire e quindi le modalità comunicative e strategie educative.
- A modificare i comportamenti disfunzionali e potenziare quelli funzionali ampliando il proprio bagaglio di strategie educative e comunicative.
- A migliorare il senso di competenza ed efficacia genitoriale.
A rendere il genitore in grado di risolvere i problemi attraverso piani di soluzione: il genitore diventa un modello positivo di comportamento all’interno del contesto familiare
A chi si rivolge?
Ai genitori con figli che presentano difficoltà o disturbi specifici. In particolare, il nostro centro si occupa di:
- Parent training adhd: Disturbo d’Attenzione e iperattività
- Disturbo oppositivo – provocatorio
- Parent training Autismo
- Gestione disturbi d’ansia
- Enuresi ed encopresi
- Parent training in presenza di insufficienza mentale
- Gestione dsa: Disturbi dell’apprendimento e del linguaggio
“L’obiettivo è di incrementare le loro competenze educative dei genitori … Quando un genitore è equipaggiato e inizia a sperimentare interazioni maggiormente positive con il proprio bambino, acquisisce la consapevolezza di poter affrontare nel modo più adeguato i problemi, accompagnando il figlio nella sua crescita e riducendo lo stress e la frustrazione che le patologie possono creare” (Pergolizzi, 1989)
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Le domande più frequenti sull’ADHD
La sigla ADHD si riferisce all’acronimo della definizione inglese del disturbo da deficit di attenzione e iperattività. E’ uno dei più comuni disturbi dello sviluppo del bambino e dell’adolescente ed è appunto caratterizzato da disattenzione, iperattività e impulsività. La valutazione del disturbo viene fatta a partire dai 6/7 anni, anche se le prime manifestazioni del disturbo possono comparire anche intorno ai 3/4 anni.
La disattenzione si manifesta con una evidente difficoltà a lavorare su uno stesso compito o attività per un periodo di tempo sufficientemente prolungato. I bambini disattenti fanno fatica a seguire le istruzioni fornite, sono disorganizzati e raggiungono rapidamente un livello di noia elevato che si manifesta con frequenti spostamenti da una attività all’altra.
L’iperattività si manifesta con una eccessiva attività motoria che si traduce nel muovere continuamente le gambe, giocherellare o lanciare oggetti, spostarsi da una posizione all’altra, compromettendo l’esecuzione dei compiti richiesti.
Nella maggioranza delle situazioni i bambini con ADHD hanno difficoltà a controllare i propri impulsi e a posticipare una gratificazione, quindi non riescono a riflettere prima di agire, ad aspettare il proprio turno, a lavorare per un premio lontano nel tempo.
Non è necessario che si presentino tutti i sintomi. Esistono infatti 3 tipologie di ADHD. Il sottotipo disattento, il sottotipo iperattivo-impulsivo e il sottotipo combinato, nel quale effettivamente si manifestano tutti i sintomi.
Per la valutazione ci si avvale di strumenti qualitativi e quantitativi. Si procede con la somministrazione di test neuropsicologici e questionari specifici sia per genitori che per insegnanti. E’ molto rilevante l’osservazione del bambino in stanza e durante la somministrazione testale, oltre che la raccolta di dati durante il colloquio.
L’approccio al trattamento dovrebbe essere multimodale: trattamento di potenziamento delle funzioni esecutive con il bambino, lavoro psicoeducativo e supportivo per i genitori, lavoro di rete con gli insegnanti/educatori.
Terapie e attività per la persona e la famiglia
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